CONFORMITÀ IMPIANTI E QUADRI ELETTRICI
Il DM 37/2008 impone all’installatore di sottoscrivere, per ogni impianto realizzato, una Dichiarazione di Conformità alla regola d’arte e di allegare una relazione con le tipologie dei materiali utilizzati. È quindi conveniente per l’installatore fare riferimento alle norme CEI, sia per quanto riguarda la progettazione e la realizzazione dell’impianto, sia per quanto riguarda i componenti utilizzati.
L’installatore che ha scelto quadri di bassa tensione conformi alla Norma CEI EN 61439-1 e alla parte specifica, deve riportare nella relazione allegata alla dichiarazione di conformità dell’impianto:
– Modello, tipo o sigla, del quadro;
– Nome del costruttore del quadro;
– Copia della dichiarazione di conformità del quadro alla norma applicata.
L’installatore è responsabile della rispondenza dei prodotti componenti l’impianto alle norme che vi vengono citate.
Nel caso della Norma CEI EN 61439-1 il “costruttore del quadro” si assume la responsabilità del prodotto finito e vi appone la targa con i propri dati e con le informazioni tecniche richieste dalla norma stessa. Lo stesso è responsabile della “certificazione” (verifica di conformità) del quadro secondo la norma applicabile, e può (e deve) avvalersi delle informazioni relative alle verifiche eseguite sul progetto del quadro (o sistema) originale da parte del costruttore originale. Il costruttore del quadro dovrà farsi carico anche dell’esecuzione delle prove individuali che, in ottemperanza alla norma, dovranno essere eseguite su ogni esemplare realizzato.
La Norma CEI EN 61439-1, inoltre, ammette che alcune fasi del montaggio dei quadri vengano eseguite fuori dall’officina del costruttore, purché questo sia realizzato secondo le sue istruzioni.
Ciò è in accordo con lo spirito della norma che tende a conferire al quadro elettrico di bassa tensione le caratteristiche di prodotto industrializzato che si traducono poi in significativi vantaggi per l’utilizzatore finale, non ultimo quello della maggiore affidabilità e del conseguente aumento del livello di sicurezza ottenibile.
L’installatore, nel caso in cui sia anche il costruttore del quadro, è dunque autorizzato dalla norma ad utilizzare prodotti commercializzati in forma di pezzi sciolti da comporre correttamente per la costruzione del quadro adatto, volta per volta, allo specifico impianto.
L’utilizzazione di questo tipo di prodotto pone, inoltre, il problema della suddivisione (condivisione) di responsabilità nel garantire la rispondenza alla norma del quadro realizzato. Infatti, né il costruttore dei pezzi sciolti (per la norma: costruttore originale), né l’assemblatore del quadro (per la norma: costruttore del quadro) hanno la possibilità di controllare completamente l’iter di realizzazione del quadro e di garantirne quindi la rispondenza alla norma
Competenza della verifica di conformità
Per meglio chiarire quanto, di fatto, già valido ai fini della vecchia norma, la responsabilità della “certificazione” (o, meglio, verifica di conformità) del quadro secondo la norma applicabile è in carico al “costruttore del quadro”, il quale può (e deve) avvalersi delle informazioni relative alle verifiche eseguite sul progetto del quadro (o sistema) originale da parte del costruttore originale.
Il costruttore del quadro dovrà farsi carico dell’esecuzione delle prove individuali che, in ottemperanza alla norma, dovranno essere eseguite su ogni esemplare realizzato.
Pertanto si possono presentare due casi:
– Il costruttore originale e il costruttore del quadro coincidono; tutte le verifiche sono naturalmente a carico del costruttore del quadro stesso.
– Il costruttore originale e il costruttore del quadro non coincidono; da parte dell’assemblatore (costruttore del quadro), le regole essenziali da osservare, al fine di
poter garantire e documentare opportunamente la conformità del quadro alle norme si possono così sintetizzare:
a) scegliere un fornitore affidabile in grado di dimostrare l’esecuzione delle verifiche di progetto effettuate sui prototipi;
b) effettuare la scelta dei componenti del quadro in stretta osservanza dei cataloghi del fornitore;
c) montare il quadro seguendo scrupolosamente le istruzioni del costruttore originale;
d) verificare, tramite ulteriori prove o metodi di calcolo/estrapolazione, eventuali modifiche sostanziali apportate rispetto alle configurazioni “tipo” garantite dal costruttore originale;
e) effettuare correttamente le prove individuali previste dalla norma su ciascun quadro realizzato;
f) conservare nei propri archivi la documentazione relativa alle prove e/o verifiche e alle prove individuali effettuate.
Procedure tecnico-amministrative
La Guida CEI 121-5 riporta vari esempi di procedure tecnico-amministrative per un quadro elettrico in relazione a quale soggetto compete mettere la targa (con nome e matricola), apporre la marcatura CE, compilare la dichiarazione CE di conformità che allega e archivia col fascicolo tecnico del quadro, compilare la dichiarazione di conformità per il DM 37/08 (ex Legge 46/90) che comprende il quadro da consegnare al committente, produrre la documentazione tecnica (schemi) e le informazioni relative all’apparecchiatura (dati di targa, uso e manutenzione, ecc.)
Figure giuridiche
Il committente: è il cliente che acquista ed utilizza il quadro richiesto e la relativa installazione. Il committente dovrà scegliere un’impresa installatrice tra quelle abilitate alla quale affiderà l’intervento e da questa riceverà a fine lavori la Dichiarazione di Conformità secondo il DM 37/2008, oltre ai fascicoli d’uso e manutenzione. Il committente dovrà poi farsi carico di un corretto uso, dei controlli periodici funzionali e della manutenzione.
Il progettista: con il DM 37/08 tutti i nuovi impianti devono essere progettati. Per gli impianti “semplici” il progetto coincide sostanzialmente con lo schema unifilare dell’impianto. Per gli impianti “complessi” il progetto dell’impianto è redatto, per esempio secondo la Guida CEI 0-2, con schemi topografici, uni-multipolari, funzionali, relazioni e ovviamente i calcoli di dimensionamento.
Ai nostri scopi, sono definibili due figure di progettista funzionalmente diverse, quella dell’impianto (è codificata dal DM 37/08) e quella del quadro (è identificata nella figura del costruttore del quadro).
Il progettista dell’impianto, sulla base delle indicazioni del committente, conoscendo la destinazione d’uso del quadro, propone il generico schema elettrico, calcola le correnti impiantistiche (Ie, IN, Iz), comunica al quadrista la Icc e/o la Icp, decide la protezione dalle sovracorrenti, stima le dimensioni massime del quadro, fissa il grado IP, sceglie gli apparecchi e comunica le dimensioni indicative del quadro, avendo verificato la disponibilità dello spazio e la logistica riguardo al trasporto, movimentazione e fissaggio. In pratica, il progettista dell’impianto è responsabile della corretta integrazione del quadro, inteso come apparecchiatura chiusa, all’interno dell’ambiente e dell’impianto elettrico utilizzatore.
L’installatore: è il costruttore dell’impianto elettrico fisso (quadri, condutture, apparecchi utilizzatori, prese, lampade, ecc.). Come detto, l’installatore impiantista non ha un diretto coinvolgimento nel quadro, deve integrarlo nell’impianto alla stregua di un componente. Per inserirlo, dovrà attestare alle barre o alle morsettiere le linee di entrata, le linee di uscita e la circuiteria ausiliaria e di controllo prevista. Quindi verificherà la targa e la marcatura CE e, se del caso, riceverà dal costruttore-fornitore le documentazioni d’uso e manutenzione, che poi trasmetterà all’utilizzatore-gestore finale, insieme a tutte le altre in allegato alla Dichiarazione di Conformità (DM 37/08).
Nella Dichiarazione, consegnata a fine lavori, il quadro sarà riportato sugli schemi elettrici o sul progetto “as-built” dell’impianto e nell’elenco dei materiali installati.
Nel caso di piccoli quadri e centralini, che l’installatore generalmente realizza direttamente in loco o nella sua officina, l’installatore diventa anche costruttore del quadro. Si tratta di allestimenti semplici ove per soddisfare la regola dell’arte è sufficiente la conformità alla Norma CEI 23-51, pensata proprio per semplificare il lavoro nel caso di tipologie di quadri di limitata complessità e potenza. Come noto, questa Norma ha valenza tecnica e giuridica sull’intero territorio nazionale e arriva a coprire utenze di media taglia, anche trifasi, fino a 125 A e a 400 V.
Fonte :
Certifico Srl
CEI 121-5
Decreto 22 gennaio 2008 n. 37
EN 61439-1/2 e EN 60204-1*
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