La sorveglianza sanitaria rappresenta una misura di prevenzione fondamentale adottabile dai datori di lavoro per tutelare la salute dei dipendenti circa eventuali patologie che si potrebbero manifestare a fronte di esposizione continuativa a rischi per la salute di una certa entità. Il datore di lavoro ha, infatti, l’obbligo di rispettare eventuali limitazioni o prescrizioni, eventualmente previste dal medico competente, proprio al fine di evitare l’insorgere di malattie professionali.
La sorveglianza sanitaria è obbligatoria, oltre ai casi singoli in cui il Lavoratore la richieda e il Medico Competente la ritenga pertinente, in presenza di esposizione ai seguenti rischi:
movimentazione manuale dei carichi, sulla base della valutazione del rischio;
agenti fisici:
- rumore, vibrazioni;
- radiazioni ottiche artificiali;
- campi elettromagnetici;
- agenti chimici pericolosi classificati come: molto tossici, tossici, nocivi, sensibilizzanti, corrosivi, irritanti, tossici per il ciclo riproduttivo, cancerogeni e mutageni di III categoria, amianto, e comunque quando il rischio è rilevante per la salute e alto per la sicurezza;
- uso di attrezzature munite di videoterminale oltre le 20 ore settimanali;
- agenti biologici.
È obbligatoria la sorveglianza sanitaria anche in tutti i casi in cui il DVR Documento di Valutazione dei Rischi , individui rischi particolari per cui e necessaria l’idoneità sanitaria per i lavoratore.
È obbligatoria anche per l’uso e la conduzione di macchine operatrici o mezzi semoventi per cui esiste l’obbligo dell’indagine circa l’uso di stupefacenti o farmaci psicotropi.
È necessaria la sorveglianza sanitaria anche per lavori in quota, l’operatività in ambienti confinati ecc.